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Aranciera Di San Sisto


L'Aranciera del Semenzaio di San Sisto sorge nella bellissima area verde affacciata sulle rovine delle Terme di Caracalla. Ospita eventi istituzionali e serate dedicate al clubbing con le migliori crew romane.

 

L’ Aranciera e il Semenzaio di San Sisto, in via Valle delle Camene 11, tra villa Celimontana e le Terme di Caracalla, ospitano la sede del Servizio giardini di Roma Capitale. Qui, tra le altre attività, viene coltivata, con cure particolari, la collezione di azalee che ogni anno, nel periodo della fioritura, viene esposta lungo la scalinata di Trinità dei Monti, a piazza di Spagna. Il Semenzaio ospita anche una ricca e preziosa collezione di orchidee, rinomata per i numerosi premi vinti.

A partire dal 1810 l'amministrazione francese avviò un progetto che prevedeva l'istituzione di un vivaio per la produzione di piante e la creazione di un servizio che si occupasse dei giardini. A Roma, infatti, mancavano del tutto parchi pubblici e, con l'istituzione di questo ufficio, il prefetto napoleonico De Tournon mirava ad abbellire le aree verdi della città e a creare un servizio pubblico in grado di gestirle. Venne individuata l'area di S. Sisto e, nel 1814 Ippolito Nectoux, allora direttore dei giardini e dei vivai imperiali, pose la propria firma all’atto di nascita del Semenzaio.

Vivaio e manutenzione dei giardini avevano gestione separata e diversa e il vivaio svolgeva anche un servizio di vendita al pubblico. Fra le prime disposizioni del restaurato governo pontificio si registra la riduzione del personale del Servizio giardini addetto agli abbellimenti. Licenziato Nectoux, prese il posto di direttore del vivaio Michelangelo Poggioli, Archiatra pontificio, che mantenne questa carica fino al 1850.

Il governo pontificio bloccò qualsiasi programma di nuovi parchi o passeggiate e il Servizio giardini, dedicato unicamente alla manutenzione del Pincio e del Celio, si sgretolò. Non se ne parlerà più fino all'istituzione del Comune, sotto il pontificato di Pio IX, quando la cura delle passeggiate fu assegnata alla neonata municipalità.

Con l'istituzione del Comune di Roma divenne responsabile del servizio Luigi Vescovali, consigliere comunale, studioso e membro dell'Accademia Romana di Archeologia, a cui si deve il merito della rinascita dei giardini pubblici di Roma. Braccio destro di Vescovali e suo collaboratore come capo giardiniere del Pincio per dodici anni fu il francese Augusto Houssaille, che successe a Francesco Vachez. Questi due esperti giardinieri furono protagonisti della progettazione e realizzazione delle passeggiate pubbliche di Roma di quegli anni, ma con tempi e ruoli diversi. A Vachez, attivo dal 1852 al 1854, spetta il merito della ricostruzione dei giardini e della riorganizzazione del vivaio. A partire dal 1854 Augusto Houssaille, che come capo giardiniere del Pincio era in pratica il direttore delle passeggiate, assunse la guida della manutenzione in stretta collaborazione con Vescovali.

Nel 1866, alla morte di Houssaille, la funzione di capo giardiniere venne ricoperta da Germano Lugli, giardiniere del Pincio fino al 1870, che ebbe un importante ruolo sia nel restauro del Pincio che nella realizzazione del giardino grande di Termini.

La mancanza di personale qualificato e l'incremento edilizio del primo dopoguerra bloccarono quasi completamente la sua attività fino al 1926, quando, con l'intervento degli architetti Raffaele de Vico e Alberto Galimberti (nuovo direttore dell'ufficio), si ebbe un nuovo indirizzo e una nuova gestione del verde pubblico di Roma.